MESTRINA CASINÒ DI VENEZIA PN – RN SORI 7 – 6

//MESTRINA CASINÒ DI VENEZIA PN – RN SORI 7 – 6

MESTRINA CASINÒ DI VENEZIA PN – RN SORI 7 – 6


SERIE A2 FEMMINILE:
MESTRINA CASINÒ DI VENEZIA PN – RN SORI 7 – 6
PALLANUOTO 2011-2012 serie “A2” femminile
4^ Giornata del Girone di Ritorno
Partita del 22 aprile 2012 a Mestre – Piscina del Centro
MESTRINA CASINÒ DI VENEZIA PN – RN SORI 7 – 6
(3 – 1, 2 – 2, 2 – 1, 0 – 2)
MESTRINA CASINÒ DI VENEZIA PN: Milani Serena, Bonamici, Peroni G., Zizzo 2, Schiavon 1, Gottardo, Nencha 1, Milani Silvia, Valotto (Cap.) 1, Allegretto, Bonelli, Tofanin 2. Allenatore: Giovanni Zaccaria.
RN SORI: Raffo, Cocchiere (Cap.), Giannace, Valsecchi, Maci, Javarone 1, Congiu 1, Ghisalberti, Altamura, Strabella 2, Pacini, Bozzolo, Vettorello 2 (2 rigori). Allenatore: Cesare Vio.
Arbitro: Andrea Piccoli di Trieste.
Superiorità numeriche: Mestrina Casinò di Venezia PN 3/9, RN Sori 2/6. Due rigori per il Sori nel secondo e nel quarto tempo, realizzati da Vettorello.
Dopo i complimenti per la bella prova di domenica scorsa a Prato contro una delle candidate alla promozione, per la Mestrina arrivano anche i tre punti nella sfida casalinga con il Sori.
A chi gli chiede se anche oggi ha avuto paura di perdere Giovanni Zaccaria risponde secco: “Abbiamo vinto. Questo è quello che conta. Alla fine a qualcuna il braccio pesava cento chili” prosegue scherzando “ma stavolta siamo riusciti a restare in vantaggio fino alla fine. Ho visto diversi indizi di crescita tecnica e caratteriale, anche se in mezzo alle solite ingenuità. Spero che la squadra si sia incamminata sulla strada giusta.”
Nel primo tempo la Mestrina Casinò di Venezia sembra quella di due anni fa: 100% di superiorità numeriche realizzate, tre atlete in gol (Valotto, Schiavon e Tofanin), nessun punto di riferimento per le avversarie, grande difesa in inferiorità numerica, una Serena Milani in grande spolvero tra i pali che per tutto l’incontro non ha fatto rimpiangere Francesca Tortiglione, anche oggi in tribuna con il suo pancione sempre più evidente.
Solo nella parte centrale della frazione qualche ingenuità, qualche controfallo di troppo nelle ripartenze, qualche difficoltà a giocare sul centro.
Poi nel finale di tempo, dopo il 3 a 0 di Elena Tofanin a 0’41” dall’intervallo, un’amnesia difensiva che permette a Elisa Javarone di realizzare il 3 a 1 da posizione centrale.
Tofanin, immediatamente sostituita dopo il gol, riprende fiato e inizia alla grande la seconda frazione: dopo aver nuotato per la contesa, si libera al tiro grazie a uno scambio insistito con Zizzo e infila il 4 a 1. La fase centrale registra il tentativo delle liguri di riportarsi sotto, prima con un rigore fischiato a Zizzo e realizzato da Vettorello e poi con una superiorità numerica ingenuamente concessa dalla capitana biancoceleste Valotto, che permette a Stradella di infilare il 4 a 3 a 5’17” dal cambio di campo.
La Mestrina sperpera qualche superiorità numerica, si fa fischiare qualche controfallo di troppo, palesa qualche titubanza nell’andare al tiro ma non nella giovanissima Nencha che, al secondo tentativo, infila da lontano il 5 a 3 quando mancano poco più di due minuti all’intervallo lungo. C’è tempo per un altro paio di pregevoli parate dell’estremo difensore biancoceleste Serena Milani.
All’inizio del terzo tempo si vede uno scampolo di A1: passaggio millimetrico della team manager Giorgia Allegretto, oggi nuovamente buttata in acqua a dare il proprio contributo di esperienza, sul braccio destro di Federica Zizzo. La palermitana si fa trovare fuori dall’acqua quel tanto che basta per dare potenza e precisione al tiro del 6 a 3 dal centro dello schieramento di attacco.
E subito torna il tempo dell’ingenuità e dell’inesperienza: Bonamici non sente il fischio dell’arbitro e si fa mandare nel pozzetto. Cesare Vio ringrazia, chiama il time out e detta lo schema che Anna Stradella esegue: 6 a 4 malgrado i salti della “delfina” Zizzo per cercare di chiudere tutti gli spazi.
La Mestrina alterna momenti di grande pallanuoto, come la difesa in superiorità numerica mentre Peroni è nel pozzetto, a momenti di disarmante ingenuità. A quattro minuti dall’ultimo intervallo Federica Zizzo, polmone inesauribile e cuore pulsante di questa giovane squadra, trova una palomba da massima serie per il 7 a 4. Nel finale di tempo la Mestrina Casinò di Venezia ha l’occasione di chiudere l’incontro: Elisa Javarone va nel pozzetto, Zaccaria spende il time out ma le biancocelesti esitano troppo. Il tiro di Schiavon si spegne sul palo e, sulla controfuga del Sori, le padrone di casa rischiano addirittura la beffa.
Il film dell’ultimo tempo si intitola “paura di vincere”. La Mestrina prova in tutti i modi a farsi beffare. Inizia sprecando una superiorità numerica, prosegue concedendo il secondo rigore alle liguri che Milani intuisce ma non riesce a fermare, concede un’altra opportunità alle avversarie facendole giocare in superiorità numerica, a 2’39” con un’avversaria mandata nel pozzetto, spende il secondo time out ma non va al di là dell’ennesimo palo (colpito stavolta da Giorgia Allegretto) e infine, sull’ennesimo controfallo, lascia nuotare Chiara Congiu fino a farla trovare a tu per tu con Milani per infilare il 6 a 7 a meno di un minuto dalla fine.
Un “cupio dissolvi” sconcertante.
Di tutta la frazione si salvano probabilmente solo un’eccellente difesa in inferiorità numerica e un’ennesima grande parata di Milani.
Al festival dello sperpero si iscrive nel concitato finale anche Tofanin, troppo precipitosa nel tirare addosso al portiere avversario, mentre la vittoria arriva grazie al fallo grave di Viola Vettorello a ventinove secondi dalla fine che permette alle atlete della Mestrina di far girare palla fino al suono della sirena, inutilmente braccate dalle avversarie.
Malgrado qualche livido (oggi il medico di servizio, la graziosa dottoressa Dragana Katusic, ha dovuto fare gli straordinari distribuendo abbondante ghiaccio alle pallanuotiste di entrambe le squadre) nel dopo gara c’è euforia.
“Speriamo di essere sulla strada giusta in ogni senso” ha detto la team manager (e oggi giocatrice) Giorgia Allegretto, “mi ha riempito di felicità vedere sugli spalti, oltre a Francesca Tortiglione che ci è molto vicina durante la sua gravidanza, alcune ex compagne come Sofia e Viola Zywicki e Giulia Carotenuto. Lo spogliatoio era ed è molto compatto: potrebbe essere la chiave di volta per uscire dalla nostra difficile situazione di classifica. Con la freschezza atletica delle più giovani e l’esperienza delle più mature dobbiamo fare gruppo e sostenerci a vicenda. Possiamo farcela.”
“Mi aspetto i tre punti anche domenica prossima, quando incontreremo a Mestre il Tolentino che a mio avviso è alla nostra portata” conclude il direttore sportivo Carlo Pagan, oggi sugli spalti assieme alla moglie Ilaria e al suo piccolissimo Pietro, ultimo nato nel club biancoceleste, “mi aspetto un grande impegno per proseguire sulla strada del miglioramento tecnico e per diminuire i momenti di amnesia e di ingenuità durante le partite. Dobbiamo continuare a credere nella salvezza.”
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2018-11-11T12:54:57+00:00

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